Collana

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Sala II. Tomba Regolini-Galassi

La collana è il frutto di una ricostruzione ipotetica dell’archeologo Giovanni Pinza nei primi anni del XX secolo e costituisce un unicum per il pregio e la rarità degli elementi che la compongono e insieme il documento dello spirito e del gusto di un’epoca.
Catena doppia del tipo a cordoncino  “fiocco in fiocco” con terminale decorato a filigrana a coppia di teste leonine. La catena è formata da diverse centinaia di anellini, tagliati, saldati, piegati e infilati l’uno nell’altro singolarmente grazie a un complesso e lungo lavoro.
Ciascun pendente è formato da quattro parti mobili: un grosso anello cavo, un ampio castone con inserto d’ambra, un elemento biconico e un terminale a quattro protomi leonine. Di particolare finezza è la decorazione dei tre castoni, interamente coperti da granulazione che delinea un motivo a meandro lungo le pareti, mentre una spina di pesce guarnisce il margine rientrante frontale.
L’associazione dell’oro all’ambra costituisce una nota caratteristica che ritroviamo nel corso dell’Orientalizzante in Etruria meridionale e nel Lazio antico, ma anche negli straordinari rinvenimenti di Verucchio nel riminese.