Sala delle Nozze Aldobrandine

Sala delle Nozze Aldobrandine

La Sala delle Nozze Aldobrandine, già detta del Sansone dagli affreschi di Guido Reni sulla volta con le Storie di Sansone (Sansone che solleva la porta di Gaza, Sansone che uccide i Filistei, Sansone che lotta con il leone), deve il nome al famoso affresco romano, che vi è esposto. Fu costruita sotto Paolo V da Flaminio Ponzio tra il 1605 e il 1608. La pavimentazione, della metà del XIX secolo, è composta da frammenti musivi di età romana: il pastiche mediano, geometrico, a emblema centrale con Achille sul carro, che trascina il corpo di Ettore, viene da Vigna Brancadoro (Roma, via Tiburtina).
Per breve tempo l’ambiente accolse la collezione delle Stampe (dopo la demolizione dell’apposito Gabinetto per la costruzione del Braccio Nuovo nel 1822), ma dal 1838 fu destinato all’allestimento delle testimonianze pittoriche di età romana: le Nozze Aldobrandine, il gruppo delle Eroine di Tor Marancia e la figura femminile dalla tenuta di San Basilio sulla Via Nomentana, cui si aggiunsero, nel 1853, il ciclo dell’Odissea da via Graziosa e, a partire dal 1868, gli affreschi da Ostia.
Più recentemente vi sono stati sistemati, oltre all’iscrizione dell’insula Sertoriana, i mosaici della collezione Furietti (Tre ghirlande e Belve in un paesaggio esotico), già nel Museo Profano di Clemente XIII.